Le bevute riescono più facili in compagnia e tra lunghi cenoni, musica e ripetuti brindisi, capita a Capodanno di trovarsi a mescolare alcolici diversi e bere qualche bicchiere di troppo, partendo dall’aperitivo. Il copione del risveglio la mattina seguente prevede un mix di mal di testa, stanchezza, nausea e vertigini ovvero l’hangover
Hangover, questo il nome “alla moda” con cui si chiamano oggi i postumi della sbornia. I sintomi che lo caratterizzano sono emicrania, sonnolenza, nausea, vomito, alitosi, sensibilità alla luce e al rumore e sete. Tanti i rimedi empirici per risolvere la situazione anche se l’unico vero consiglio dei medici è bere molta acqua, in modo da reidratare l’organismo e ripristinare i liquidi perduti a causa dell’alcol.
Hangover: ogni Paese ha il suo rimedio

Per combattere l’hangover sono state elaborate diverse teorie e ricette in giro per il mondo.
Dagli Stati Uniti arriva, per esempio, il Prairie Oyster: un cocktail composto da uova crude, salsa Worcestershire, pepe nero e succo di pomodoro, da bere tutto in un sorso per cancellare, si dice, il mal di testa.
Dal Giappone proviene invece un antico rimedio chiamato Umeboshi, ovvero prugne in salamoia, da accompagnare a del tè verde.
Secondo alcuni, anche continuare a bere riduce la sbronza e i tedeschi, con la loro Konterbier, la birra del giorno dopo, pare vogliano rafforzare questa ipotesi.
In realtà, non esistono prove scientifiche a sostegno di nessuno di questi rimedi, ma senza dubbio alcuni alimenti possono aiutare meglio di altri ad alleviare i sintomi di una sbronza, facendo sì che l’organismo si reidratati e ritrovi al più presto energia.
Origine e sintomi più comuni del post-sbornia
Ogni persona reagisce in maniera differente all’eccessivo consumo di alcolici, e questo lo si spiega con svariati fattori come il sesso, la predisposizione genetica, l’abitudine a bere e la contemporanea assunzione di cibo.
Ma il meccanismo che porta alla sbornia è uguale per tutti: quando si beve alcol, questo attraversa esofago, stomaco e intestino prima di arrivare nel sangue. Attraverso il flusso sanguigno, l’alcol entra poi nel fegato per essere smaltito e trasformarsi in acetaldeide. Ed è proprio l’acetaldeide a mettere fuori gioco con mal di testa, nausea, mal di stomaco e affaticamento.
Hangover a colazione
Oltre all’acqua, per ripristinare il livello di idratazione e diluire l’alcol presente nell’organismo, vanno bene anche camomilla, tè verde e tisane ad azione digestiva come quelle a base di zenzero, cannella o liquirizia.
Ci sono anche cibi alleati dello stomaco da scegliere a colazione, ma anche per un brunch o un pranzo, visto che dopo una bevuta sfidante è anzitutto consigliabile un lungo riposo.
Il riso, ricco di amido composto da granuli di dimensioni inferiori rispetto a quelli della pasta, oltre a essere più digeribile di quest’ultima, protegge la mucosa gastrica e placa gli spasmi.
I formaggi stagionati a pasta dura come Parmigiano Reggiano e Grana Padano svolgono un’importante azione rimineralizzante, come anche le banane, le mele e le pere, facili da digerire e ricche di vitamine. Sono infatti fondamentali le vitamine B1 e B2, per promuovere le funzioni digestive, e la vitamina B6 per contrastare la sensazione di nausea.
Inoltre, il fruttosio, lo zucchero semplice contenuto nei frutti, dà una mano a metabolizzare l’alcol.
Anche la verdura è utilissima, perché sazia senza appesantire e aiuta il transito intestinale. In particolare, è consigliabile il broccolo, con proprietà antinfiammatorie utili a contrastare lo stress ossidativo causato dall’alcol.
Lo yogurt naturale svolge un’utile azione riequilibrante; altre fonti proteiche preziose sono le carni bianche come pollo e tacchino e i pesci magri, per esempio sogliola, platessa, merluzzo e pesce spada. Facili da digerire, alleggeriranno il lavoro del fegato e apporteranno poche calorie. Che si scelga carne o pesce, è in ogni caso raccomandabile prediligere cotture leggere, come la lessatura o la cottura al forno o alla piastra, evitando le fritture e i condimenti con burro e lardo.
Alimenti e bevande da evitare
Con una digestione già messa alla prova, meglio evitare i dolci farciti, i cibi fritti e gli ortaggi che la rallenterebbero ulteriormente, come cetrioli, peperoni, aglio e cipolle.
Spezie e salse piccanti potrebbero aggravare l’irritazione della mucosa gastrica, così come anche gli alimenti acidi (pomodori, kiwi, agrumi e così via), che andrebbero a causare o intensificare rigurgiti acidi e reflusso.
Sono altresì da evitare, per non peggiorare la situazione della mucosa gastrica, le bevande gassate e il caffè. Quest’ultimo darebbe sì una svegliata, ma il prezzo da pagare sarebbe irritare lo stomaco e disidratare ulteriormente l’organismo.
Una passeggiata all’aria aperta
Fare una camminata leggera all’aria aperta aiuta non solo perché una boccata d’aria fresca desterà dall’intorpidimento generale, ma anche perché camminando si stimoleranno la motilità gastrica, agevolando così i processi digestivi.